Misura il grasso, non il peso! È un killer silenzioso

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Una bilancia pesapersone a casa non manca quasi mai.

Per molti è una buona abitudine del mattino quella di controllare il peso corporeo, altri fanno i conti con la bilancia solo dopo le cene di compleanno, di Natale o dopo gli eccessi delle vacanze estive. Per alcuni la bilancia è un’ossessione e più volte al giorno controllano il peso corporeo per paura di ingrassare, unacattiva abitudine che non ha senso e genera solo ansia. Il verdetto, infatti, è sempre diverso,ma non è colpa della bilancia. Il peso corporeo può variare di 2-3 kg in più o in meno, inbase al grado d’idratazione, al tipo di alimenti ingeriti, all’esercizio fisico compiuto, al clima,al grado di stress, alle fasi del ciclo femminile.

Molto dipende anche dal momento della giornata in cui ci pesiamo, di mattina il peso è inferiore mentre nel corso della giornata tende ad aumentare e tutto dipende dai liquidi che assumiamo sia sotto forma di alimenti che di bevande.

Il peso corporeo è comunque un ottimo indice di quello che abbiamo combinato a tavola, ma lo è anche lo specchio o più semplicemente gli abiti che non vanno più.

In clinica, per definireun soggetto normopeso, sovrappeso od obeso, si utilizza l’indice di massa corporea (IMC) oBMI (Body Mass Index) che si calcola tenendo conto sia del peso che dell’altezza.

Un ICM >24.9 kg/m2 ciò che si mette nel piatto.

Perché non possiamo essere grassi?!

Estetica a parte, pesare di più non significa nulla, nonè il peso a imporre di dimagrire, piuttosto è la composizione corporea a essere determinante. Fare molto sport, ad esempio, aumenta il muscolo e aumenta sia il peso che l’IMC che non forniscono informazioni sulla distribuzione delle masse, cioè quanto tessuto grasso e quantamassa magra sono presenti nel nostro corpo. In questo caso la bilancia non è utile per capirequale è lo stato di salute del nostro organismo e pur pesando di più non dobbiamo dimagrire. Al contrario, durante un periodo di inattività si riduce la massa magra e se si mangia un po’di più e si guadagna anche massa grassa, tuttavia il peso non aumenta benché si modifichi la composizione corporea.

La situazione è peggiorata e non è stabile come il peso può lasciar pensare.

L’aumento di grasso, infatti, è quello che dobbiamo tenere d’occhio, piuttosto che lo spostamento dell’agodella bilancia. Il sovrappeso è pericoloso quando ciò che mangiamo si trasforma in grasso viscerale, piuttostoche in tessuto adiposo sottocutaneo, o in massa muscolare metabolicamente attiva. Sottoporsia un esame della composizione corporea o bioimpedenziometria (BIA) ci direbbe qualcosa in è indicativo di una condizione di sovrappeso che impone un’attenzione maggiore apiù rispetto alla bilancia: qual è la percentuale, rispetto al peso corporeo, della massa grassa,della massa magra e dell’acqua totale corporea, intra ed extra cellulare.

Sindrome metabolica

La BIA, però, non fornisce informazioni sulla natura del grasso, viscerale o sottocutanea,che ne condiziona l’azione biologica.

Un esame strumentale può valutare con esattezza la percentuale e la localizzazione del tessuto adiposo nel corpo: si chiama DXA (dual-emission x-ray absorptiometry) e funziona come uno scanner che scorre sul soggetto disteso su un lettino e riproduce un’immagine fedele della composizione corporea. Un metodo più semplice, riproducibile e affidabile, è il centimetro. La circonferenza della addominale naturale è un indice attendibile della presenza di grassoviscerale e si misura all’altezza delle creste iliache.

Se il soggetto acquista peso e vede aumentare la circonferenza dell’addome, i centimetri che guadagna sono indicativi anche di un aumento del grasso viscerale, come pure nella cellula del fegato, del muscolo e del cuore (sub epicardio).

Quello che si accumula sui fianchi, sui glutei e sulle cosce è grasso sottocutaneo, più tipico della donna e correlato all’attività degli ormoni sessuali.Possiamo individuare una distribuzione centrale o periferica del tessuto adiposo. Una mela e una pera possono rendere meglio l’idea di una figura corporea in cui il tessuto adiposo tendead accumularsi in modo androide, su tronco, addome e torace, oppure ginoide a livello deifianchi.

Sindrome metabolica

 

 

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