Nutrienti e proprietà dell’asparago

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L’asparago è ricco di:

  • rutina o vitamina PP, che serve a rinforzare le pareti dei capillari e a migliorare l’assorbimento della
    vitamina C, di cui sono ricchi gli asparagi verdi;
  • manganese e provitamina A, che hanno un effetto benefico sui legamenti, sui reni e la pelle;
  • fosforo e vitamina B1, B2, B6 che permettono di lottare contro l’astenia;
  • calcio, magnesio, potassio, ferro, zinco (indispensabile per il sistema immunitario) e fosforo.

L’asparago verde è più ricco di vitamine rispetto a quello bianco e possiede più magnesio. Sono sufficienti 150 grammi di asparagi per coprire il fabbisogno giornaliero di acido folico: ecco perché il consumo di asparagi da parte di donne in gravidanza può ridurre sensibilmente la possibilità che il feto sviluppi malformazioni come la spina bifida.
L’asparago può favorire le contrazioni uterine, quindi va evitato in caso di minacce di aborto, o se si vuole ritardare il parto.
Alcuni dei componenti dell’asparago sono metabolizzati ed espulsi tramite l’urina, dandole un tipico e forte odore sgradevole.
Esso in particolare è causato da alcuni prodotti di degradazione di un composto solforato l’acido asparagusico, un disolfuro organico sufficientemente stabile da resistere alla cottura e propenso a trasformazioni metaboliche (riduzione, metilazione, ossidazione ecc.).
I prodotti che conferiscono un odore alle urine sono in particolare tioli e tioesteri, ma non tutti percepiscono l’odore e non tutti metabolizzano l’acido asparagusico allo stesso modo.
L’asparago è povero di sale e ricco di potassio, che lo rendono adatto anche per chi ha la pressione alta.

Per saperne di più

L’acido aspartico e l’arginina sono i due principali aminoacidi contenuti nelle proteine vegetali degli asparagi. Entrano entrambi nella catena di reazioni biochimiche finalizzate alla produzione e conservazione di energia chimica all’interno delle cellule. L’arginina entra nella sintesi della creatina, molecola che, unita al fosforo, costituisce un’essenziale forma chimica di riserva di energia, in particolare per il tessuto muscolare e per il cuore. L’arginina contribuisce a eliminare dall’organismo umano l’azoto introdotto con le proteine e derivato dal metabolismo cellulare degli aminoacidi, contribuendo a formare l’urea nel fegato. L’arginina ha anche un suo ruolo specifico nella spermatogenesi: partecipa alla sintesi della spermina nel maschio adulto. Una carenza di arginina può condurre a una diminuzione della spermatogenesi. Oltre all’arginina e all’acido aspartico, l’asparago officinalis contiene dosi interessanti di fenilalanina e di valina che possiedono un ruolo centrale nelle reazioni biochimiche cellulari per produrre energia e contribuiscono in modo determinante alla eliminazione dell’azoto dall’organismo umano attraverso il rene con l’urina.

Metti il diuretico nel piatto

Per eliminare molti liquidi, lessare in acqua senza sale 12 asparagi e 2 patate sbucciate e ridotte in pezzi piccoli. Scolare e aggiungere olio extravergine di oliva, prezzemolo e cipolla.
La bollitura fa perdere sali minerali agli asparagi e amidi alle patate, la cipolla cruda potenzia l’azione diuretica del piatto.

L’asparago ti dà la carica giusta

L’asparago è, in effetti, vitalizzante, energizzante e tonico nervino.
Stimola la funzione del surrene e aumenta la risposta adrenergica, per questo è adatto alla stagione primaverile, il risveglio!
È indicato nella dieta alimentare di chi è malato o in convalescenza, debole o astenico, essendo anche facilmente digeribile; utile in chi è demineralizzato, o nella cura di una frattura. Indicato nelle anemie da carenza di ferro ha un ruolo attivo nella diminuzione di casi di eczema e nell’artrosi. È conosciuto come stimolante del metabolismo, oltre ad avere uno scarso contenuto calorico, purifica il sangue e svolge un’azione diuretica per il contenuto in saponine. Appartiene, infatti alla stessa famiglia dell’aglio e della cipolla, un drenante molto efficace.
Per la sua naturale azione diuretica, l’asparago è indicato in particolare a chi ha ritenzione di liquidi, a chi soffre di ipertensione arteriosa e malattie cardio-circolatorie, solo però se l’apparato renale è integro. Da evitare in soggetti irritabili, nervosi, con aumento della parte alta del torace, o del collo, in presenza di calcolosi renale per il contenuto in acido urico, malattie della prostata, insufficienza renale, infiammazioni vescicali, malattie in cui sia presente una componente spastica, in quanto l’acido aspartico agisce come contratturante. Mecenate e Durso II consideravano l’asparago un alimento tossico; in effetti, per loro,
lo era. Il primo era noto per essere facilmente irritabile, il secondo soffriva di epilessia, situazioni in cui l’asparago, per l’azione tonica e stimolante, è decisamente controindicato.

 
 

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